martedì 18 marzo 2008

I riti funebri

I riti funebri servono contemporaneamente a mantenere un'unione tra i vivi e i defunti e ad attestarne l'inevitabile separazione. La persona morta non c'è più, ma allo stesso tempo continua a occupare un posto nell'esistenza dei vivi.A seconda della concezione di ciò che accade dopo la morte, la scomparsa di un individuo assume un significato differente di religione in religione: per un cristiano, un musulmano e un ebreo la morte implica l'abbandono definitivo della vita terrena per ricongiungere l'anima a Dio, mentre per un induista, un buddhista, un giainista o un sikh significa rituffarsi nel ciclo eterno delle rinascite.In generale, però, le cerimonie che commemorano la persona morta, e che dispongono del suo cadavere, svolgono alcune funzioni spirituali di grande importanza, tra cui dare supporto psicologico ai parenti e agli amici nell'elaborazione del lutto, accompagnare il defunto nel suo viaggio nell'aldilà, aiutare l'anima del morto per favorirne una buona reincarnazione (nelle religioni che credono nella trasmigrazione delle anime), conferire lo statuto di antenato alla persona deceduta (nelle religioni che praticano il culto degli antenati), rafforzare il sentimento di un destino comune a tutti i membri della comunità, fornire l'occasione per ribadire solennemente i princìpi di fondo della data tradizione religiosa.



Il rito funebre segna per gli induisti il passaggio da una ad altre forme di vita. Il morto viene purificato, avvolto in una veste nuova o pulita, ornato di fiori, e poi trasportato al crematorio con l'accompagnamento di canti e preghiere. Dopodiché viene nuovamente purificato e posto sulla pira. Spetta al figlio maschio maggiore, o a un parente stretto, il compito di accendere il fuoco. Alla fine le ceneri vengono raccolte e, spesso, disperse nelle acque di un fiume sacro.




In alcune delle tradizioni buddhiste, le cerimonie funebri sono estremamente importanti in quanto sono considerate l'estremo tentativo e l'ultima possibilità di aiutare la persona morta a reincarnarsi favorevolmente. Si ritiene infatti che il distacco dell'anima dal corpo sia un processo graduale e che, finché il cadavere è ancora integro (ossia, prima della cremazione), sia possibile intervenire sul karma dell'anima del morto con l'assistenza dei vivi. Per questo è usanza diffusa recitare testi sacri e insegnamenti religiosi in presenza del defunto.Le cerimonie variano di paese in paese: in Thailandia, ad esempio, sono i monaci a celebrare i riti funebri, cantando i sutra che gioveranno al morto. I parenti e gli amici versano dell'acqua su una mano della persona deceduta e pongono il cadavere dentro una bara circondata da candele, incensi e luci colorate. Dopo qualche giorno (il periodo del lutto varia anche a seconda dei mezzi economici di cui dispone la famiglia) in cui parenti, amici, vicini e conoscenti si recano a onorare il morto, a pregare e a giocare a carte o a domino nella casa in cui è conservata la salma, avviene la cerimonia funebre vera e propria. Il funerale è accompagnato da un'orchestra, il cui compito è di rallegrare gli animi. Le scale di casa, da cui viene portata fuori la bara, sono coperte con foglie di banano per rendere insolito il percorso finale del morto. La processione verso il luogo della cremazione è guidata da un uomo che porta in mano un drappo bianco, seguito da alcuni anziani che trasportano fiori in ciotole d'argento, e poi da un gruppo di monaci che precedono la bara. Dopo i canti funebri, la bara viene posta su una pira di mattoni e coloro che partecipano alla cerimonia accendono la legna sottostante con candele e bastoni di incenso. Le ceneri vengono conservate in un'urna.


Il sikhismo considera la morte come un processo naturale attribuibile alla volontà divina. Di conseguenza, questa religione si oppone ogni manifestazione smodata del dolore durante i funerali, e inoltre viene scoraggiato il culto dei morti tramite lapidi e immagini (in quanto il corpo è ritenuto un mero involucro dell'anima). Il cadavere viene lavato e vestito per essere, solitamente, cremato; durante la cremazione, si cantano inni che suscitano un senso di distacco nei confronti dell'evento luttuoso e si prega; le ceneri vengono disperse nel fiume più vicino. Durante i dieci giorni successivi si legge l'intero Adi Granth.











Il colore del lutto in Cina non è il nero, come nei paesi occidentali, bensì il bianco (più precisamente l'écru), ossia l'assenza di colore. Quando una persona muore, sulla porta della casa in cui viveva vengono appesi dei fogli quadrati di carta bianca. Sulle porte delle case dei vicini, invece, sono appesi dei foglietti rossi, simbolo di gioia della vita che continua. Vestiti di bianco, i parenti del morto accompagnano la bara verso il luogo della sepoltura, al suono dei gong e del violino a due corde. Prima dell' inumazione, una giovane donna, che indossa un costume bianco con ricami e frange rosse, danza di fronte alla bara per regalare al defunto un ultimo ricordo piacevole della vita terrena.



Presso gli ebrei, il corpo del defunto viene ritualmente lavato ed avvolto in un lenzuolo bianco o vestito con abiti modesti, per essere deposto in una bara e seppellito (nelle zone orientali i corpi possono essere seppelliti senza bara). La cremazione dei corpi (una pratica che, nell'antichità, era piuttosto diffusa) è vietata dall'Ebraismo ortodosso, mentre è stata accettata dagli ebrei riformati.Il defunto viene accompagnato al cimitero e posato nella tomba. I suoi famigliari, che dal momento del decesso fino alla sepoltura si sono astenuti dal mangiare cibo e dal bere vino, devono lacerare i propri abiti. Uno dei figli deve infine recitare il Qaddish, che verrà ripetuto per tutto il periodo del lutto, e a ogni ricorrenza anniversaria.Il lutto si divide in tre fasi: durante i primi sette giorni di grande lutto, i parenti più prossimi devono compiere riti specifici, astenersi dal lavoro, e ricevere le visite di coloro che portano conforto. Per i successivi trenta giorni di lutto intermedio, i parenti maschi non si radono né tagliano i capelli. Dopo dieci o undici mesi ha luogo la commemorazione annuale che inaugura il monumento funebre, in genere una lapide con la data di morte e qualche frase commemorativa.


Presso i cristiani, lasepoltura dei morti è sempre accompagnata da una cerimonia religiosa: tuttavia, le cerimonie funebri variano molto a seconda delle Chiese, delle culture e delle epoche. Tra i diversi modi di disporre dei cadaveri, le Chiese cristiane hanno quasi sempre dato la preferenza all'inumazione e alla costruzione di cimiteri in zone circoscritte (che si trovano spesso dentro, fuori, o accanto alle chiese).Un sacerdote o pastore presiede la cerimonia funebre. Una particolare liturgia (che varia con le chiese e le epoche) e particolari preghiere accompagnano l'inumazione, con lo scopo di raccomandare a Dio il defunto. La cosa fondamentale per il Cristianesimo è il destino ultraterreno del defunto, e non la sua sepoltura in quanto tale. Ciò che è importante è che il defunto possa accedere allo stato della felicità eterna e non incorrere nelle punizioni o nella condanna divina. Le diverse forme di cura e sepoltura del corpo del defunto, come anche quelle di partecipazione sociale alla cerimonia, sono perciò dovute più a fattori culturali che al nucleo religioso cristiano dell'evento.


Il rito funebre musulmano deve rispettare regole ben precise:1. il cadavere deve essere lavato per assicurarne la purità quando verranno recitate le preghiere in suo favore;2. il cadavere deve essere in lenzuoli funebri, sempre in numero dispari;3. su di esso viene recitata la cosiddetta preghiera del seppellimento. Il defunto viene portato a spalla;4. il cadavere viene seppellito in una cavità, appoggiato sul fianco destro e il viso rivolto verso la Kaaba. Dopo che il cadavere è stato deposto si recita la professione di fede. Prima di essere riempita di terra la fossa viene chiusa con una grossa pietra.

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