IL TERMINE COMUNICAZIONE
COMUNICAZIONE proviene dal latino "communis” parola composta da “cum" (con) e dal tema di "munia" (doveri, vincoli)significa dunque STRINGERE INSIEME e questa radice etimologica é condivisa da parole come comune, comunità, comunione, comunicazione. Il concetto di comunicazione comprende la RELAZIONE DEL RICEVENTE e comporta un concetto di azione comune.
LE CARATTERISTICHE DELLA COMUNICAZIONE
Comunicare con gli altri, cioè scambiare esperienze, idee, emozioni con le persone che ci circondano, interagire in vari modi con coloro che condividono con noi l'ambiente sociale, di lavoro o familiare, rientra nell'esperienza vitale primaria di ciascuno di noi. In ogni momento della vita noi comunichiamo, scambiamo cioè informazioni e influenzamento con le persone con te quali siamo in contatto, sia esso fisico o anche solo epistolare. Della comunicazione tutti noi conosciamo molte cose senza saperlo: sappiamo parlare correttamente nella nostra lingua, ma probabilmente non conosciamo le regole alle quali ci conformiamo. La comunicazione è il nostro legame con il mondo estremo, tanto che Luft sostiene che "è impossibile avere consapevolezza di sé e degli altri senza un'adeguata comunicazione".
GLI ELEMENTI BASE DEL PROCESSO DI COMUNICAZIONE
Definiamo comunicazione quel processo di scambio di informazioni e di influenzamento reciproco che avviene in un determinato contesto. Il processo di comunicazione prevede l'esistenza di alcuni elementi essenziali:
- emittente
- ricevente o destinatario
- codice
- canale
- messaggio
- contesto
EMITTENTE : è il soggetto che in funzione di uno scopo invia un messaggio
RICEVENTE : è il soggetto a cui o indirizzato il messaggio
CODICE : è un sistema di simboli ( segnali o segni) regolati da rapporti di corrispondenza ai significati, normali da regole condivise dai soggetti che comunicano. Il LINGUAGGIO è un particolare sistema di segni strutturati cioè organizzati in un sistema. Può essere verbale, scritto, mimico, figurativo, musicale, matematico, chimico, floreale, etc.
CANALE : è il MEZZO fisico (voce, corpo). tecnico( telefono etc), sociale (scuola, massmedia) attraverso cui passa il messaggio .
MESSAGGIO : è IL CONTENUTO, l'informazione che si comunica
CONTESTO : è l'ambienta fisico e sociale nel quale avviene la comunicazione
COMUNICAZIONE VERBALE E NON VERBALE
La comunicazione interpersonale si manifesta sia verbalmente ( linguaggio numerico) che non verbalmente (linguaggio analogico). Il linguaggio verbale esprime meglio la parte contenutistica, ma non chiarisce quale o il rapporto tra i comunicanti; il linguaggio non verbale, invece trasmette più adeguatamente le informazioni relative alla qualità del rapporto, ma è molto meno preciso nel definire il contenuto.
E' possibile comunicare anche senza l'uso della parola: i comportamenti, i gesti, al di là delle parole, comunicano come ci poniamo nei confronti del ricevente e del contesto. Si può dire che E' IMPOSSIBILE NON COMUNICARE (P.WatzIavick ); due persone che non si parlano voltandosi le spalle si comunicano che non vogliono comunicare. Lo stesso contesto non è neutro; l'ambiente sociale e fisico comunica una comunicazione analogica a tutti i soggetti, tanto che si può dire che a volte il rapporto può essere capito solo attraverso il contesto in cui ha luogo la comunicazione.
CONTENUTO E RELAZIONE
Nella comunicazione distinguiamo un aspetto contenutistico e uno di relazione. Il contenuto è I' insieme di notizie, dati e informazioni che si trasmettono; I'aspetto di relazione definisce il tipo di rapporto esistente tra le parti , anche sé questo non è mai completamente chiaro. Un esempio può
chiarire quanto affermato: dire ad un principiante automobilista "è importante togliere la frizione gradatamente e dolcemente", è diverso da dire "togli di colpo la frizione e rovinerai la trasmissione in un momento! Queste due frasi recano lo stesso contenuto di informazione, ma evidentemente definiscono relazioni molto diverse.
METACOMUNICAZIONE
La spiegazione di come la comunicazione debba essere interpretata è metacomunicazione; questa si realizza sia con espressioni verbali che con espressioni non verbali. Dire "sto scherzando!' oppure "voleva essere un complimento!", significa chiarire il senso di ciò che si o detto; lo stesso effetto, ma di minore chiarezza, procurano tono della voce, sorrisi o espressioni del volto. "La metacomunicazione o essenzialmente un modo di ricercare le regole soggiacenti che governano la relazione" ( Luft ).
SIMMETRIA E COMPLEMENTARIETÀ
Tutti gli scambi comunicativi sono simmetrici o complementari a seconda che siano basati sull'eguaglianza o sulla differenza delle posizioni, sociali o psicologiche delle persone coinvolte. Si chiamano relazioni simmetriche quelle basate sulla uguaglianza delle posizioni dei partners comunicativi, complementari quelle basate sulla differenza. La relazione complementare da luogo a due diverse posizioni: una di supremazia o dominanza (one up) ed una di inferiorità o sottomissione (one down); colui che comunica superiorità tende ad indurre il suo aspetto complementare, l'inferiorità, nell'altro e viceversa. E' importante sottolineare la natura interdipendente della relazione: un soggetto non impone all'altro una relazione
complementare, ma entrambi i soggetti si comportano in un modo che presuppone il comportamento dell'altro. Tipiche relazioni complementari sono madre - figlio, medico - paziente, capo-reparto - operaio. La relazione simmetrica è caratterizzata dalla parità delle posizioni, esempio: colleghi allo stesso livello, due amici, etc.
I modelli di relazione non presuppongono giudizi di valore, ma solo categorie interpretative; essere in posizione one-up o one-down non significa in so essere forte, buono, prepotente, oppure debole, remissivo, cattivo, etc.
LA COMUNICAZIONE NON VERBALE
E' quella che si esprime con il comportamento, tramite gli oggetti, gli ambienti, l'abbigliamento personale, la mimica facciale, il tono della voce, tutto ciò che va oltre le parole, insomma. Il canale non verbale è più veloce poiché veicolato dalla vista (luce), inoltre e' l'aspetto più istintivo della comunicazione (poiché nella nostra cultura non viene prestata attenzione a questo tipo di comunicazione) e quindi 'crediamo di più" a ciò che ci dice il non verbale che alla parte più razionale del messaggio. Con le parole si può mentire, col corpo è molto-più difficile. Se le due parti del messaggio sono coerenti il messaggio viene rafforzato, se sono incoerenti il messaggio è ambiguo. Naturalmente, nell'ambito del colloquio, il canale verbale mantiene un ruolo determinante; tuttavia l'analisi del comportamento non verbale offre una serie di ulteriori informazioni che il contenuto verbale in sé non contiene. L'importanza relativa delle componenti, dipende dal tipo di comunicazione, nel caso di relazioni affettive, l'importanza della comunicazione non verbale o preponderante.
La comunicazione non verbale:
- esprime contenuti emozionali e relazionali
- risulta più efficace nel destinatario per la maggior spontaneità
- può essere utilizzata sia per rinforzare il messaggio, sia per renderlo contraddittorio
- spesso è inconsapevole, quasi sempre è di difficile controllo, specie in caso di situazioni ansiogene o stressanti.
Occorre quindi:
- utilizzare i propri sensi (specie vista e udito) per riconoscere il significato complessivo della comunicazione
- prestare attenzione ai feed-back sensoriali, cioè a quei minimi indizi di comunicazione quali movimenti degli occhi, variazione del colore della pelle, alterazioni e cambiamenti di posizione e dei ritmi respiratori.
- acquisire consapevolezza, insomma, dell'esistenza di questo livello comunicativo che tutti noi percepiamo ed interpretiamo, ma che culturalmente non siamo abituati a considerare.
LE DIVERSE COMPONENTI DELLA COMUNICAZIONE NON VERBALE
La comunicazione non verbale si può articolare in varie classi:
- cinesica
- prossemica
- paralinguistica
CINESICA
Nell'ambito delle comunicazioni non verbali, la cinesica indica l'insieme dei movimenti di tutte le parti del corpo, che si suddividono in:
- postura, cioè la posizione assunta dal corpo nello
- gesti delle mani
- movimenti del tronco, degli arti e del capo
- espressioni del volto
- sguardo
PROSSEMICA
La prossemica indica il comportamento spaziale, cioè l'uso dello spazio da
parte delle persone e i rapporti di distanza e orientamento con gli altri. E. Hall ha definito le "regole prossemiche” culturalmente definite e da tutti condivise, che definiscono le distanze appropriate per i vari tipi di relazioni sociali.
PARALINGUISTICA
Gli aspetti non linguistici della comunicazione verbale vengono definiti, nel loro complesso: paralinguistica
Essi comprendono le qualità della voce e le vocalizzazioni.
Le qualità della voce includono il tono, la risonanza, le caratteristiche temporali, etc. Le vocalizzazioni rappresentano invece una varietà di suoni che non hanno la struttura propria del linguaggio e includono i
caratterizzatori vocali (riso, pianto, sospiri, sbadigli, etc.) , i qualificatori vocali (intensità, tono. estensioni, etc.) e i segregati vocali (suoni di
commento o interiezioni come "uhm", "oh", "eh", etc)
LE REAZIONI DEL RICEVENTE
La comunicazione umana consente quattro possibili reazioni da parte del ricevente alla definizione che l'emittente ha dato di so attraverso il suo messaggio.
- conferma
- negazione
- disconferma
- squalifica
CONFERMA
L'accettazione, da parte del ricevente, della definizione che l’ emittente ha dato di sé e del suo messaggio
NEGAZIONE
La negazione rappresenta una necessità per la stabilità e lo sviluppo della personalità di un individuo. Nel caso che il ricevente sia d'accordo sulla definizione proposta, si ha accettazione; nel caso in cui non sia d'accordo, si ha negazione che prevede però una presa di posizione al riguardo, e tale posizione potrebbe essere tradotta nell'affermazione: hai torto.
DISCONFERMA
E' la negazione della realtà dell'emittente come emittente della definizione data. Qui non si afferma "hai torto", bensì tu non esisti"
SQUALIFICA
Comunicazione che tende a invalidare le proprie comunicazioni e quelle dell'altro (cambiare argomento, usare frasi incomplete, fraintendere, etc.)
LA DECODIFICA ED IL DESTINATARIO
La decodifica è l'attribuzione da parte del destinatario o ricevente di un significato al messaggio ricevuto. Egli interpreta il significato del messaggio e questo può non coincidere con quello assegnategli da chi lo ha inviato. Entra qui in gioco anche la percezione.
LA PERCEZIONE
E' il filtro soggettivo attraverso il quale gli elementi oggettivi vengono visti dagli individui in un determinato spazio o contesto. Ogni persona ha il suo bagaglio di memorie, esperienze, valori, principi, cultura, stati emotivi e tutto ciò può entrare in gioco determinando il significato che attribuisce al messaggio ricevuto.
COMUNICAZIONE E MOTIVAZIONE
Perché si abbia un' efficace comunicazione interpersonale, i soggetti devono essère motivati. E' necessario che si verifichino tre condizioni:
- Simpatia ed interesse tra le persone coinvolte
- Assenza di atteggiamenti moralistici o sanzionatori
- Astensione delle parti da ogni forma di pressione o di coercizione.
IL FEEDBACK
II feedback consiste nelle reazioni che il destinatario manifesta nei confronti del messaggio che gli viene indirizzato.
La reazione non o solo e sempre verbale: un gesto, un atteggiamento del viso, un silenzio, costituiscono un feedback. E importante prestare a tutte queste reazioni la massima attenzione. L'emittente ottiene attraverso il feedback una serie preziosa di informazioni con cui strutturare i messaggi successivi. Il feedback o visivo o
uditivo.
COMUNICAZIONE AD UNA O DUE VIE
Comunicazione ad una via
- fa risparmiare tempo
- non vi é conflitto
- l’emittente non corre il rischio di dover riconoscere i propri errori
- il messaggio deve essere semplice
Tipico esempio sono le comunicazioni dei mass media e la lezione tradizionale
EMITTENTE DESTINATARIO
Comunicazione a due vie
- maggiore precisione
- maggior sicurezza del ricevente
- rischi di conflitto
- richiede più tempo
- può coinvolgere un numero limitato di persone Tipico esempio la discussione.
-
EMITTENTE DESTINATARIO
Solo la comunicazione a due vie è vera e propria comunicazione poiché tiene conto del feedback e su questo si struttura. I due tipi di comunicazione hanno vantaggi e svantaggi che dovranno essere tenuti in considerazione nello scegliere quale utilizzare, tenendo conto degli obiettivi della comunicazione
IL DISTURBO NELLA COMUNICAZIONE
Con disturbo si intende qualsiasi interferenza che ostacoli la trasmissione del messaggio.
Le interferenze possono verificarsi:
- nella fonte di trasmissione ( parla un'altra lingua o volume basso)
- nel messaggio ( termini astrusi e incomprensibili)
- nel canale di trasmissione (rumori, linee telefoniche disturbate, etc)
- nel destinatario ( è distratto, arrabbiato, stanco, etc.)
Le interferenze sono di origine ambientale (rumori, brusii, etc.) ma anche di
origine psicologica, cioè correlate agli interlocutori.
La comunicazione dunque non avviene mai in modo puro.
Fattori di diversa natura comportano infatti la distorsione dei messaggi o la loro erronea comprensione.
Per questo è molto importante che l'emittente verifichi che il messaggio sia veramente arrivato e nella forma desiderata al ricevente. Quando si formula un messaggio dunque:
-è importante cercare di esprimersi in modo comprensibile per l'interlocutore; anche la mimica e la gestualità aiutano a rendere più
-comprensibile ed accettabile il messaggio
-é necessario verificare se il messaggio è stato compreso e mettersi nell'ottica per cui il valore del messaggio è dato dal risultato che ottiene; se non è quello sperato la responsabilità non è del ricevente (non ha capito) ma dell'emittente che ha sbagliato la programmazione del proprio messaggio. Nella comunicazione interpersonale la rigidità e l'egocentrismo si manifestano con l'incapacità di uscire dai propri schemi per tener conto anche di quelli altrui.
REGOLE PER UNA COMUNICAZIONE EFFICACE
Essere buoni comunicatori richiede competenze sia tecniche (saper usare un buon linguaggio, saper fare un discorso, etc) che relazionali ( saper gestire relazioni, avere consapevolezza di alcuni meccanismi psicologici coinvolti nel processo comunicativo). In particolare occorreranno:
1. ABILITÀ DI ESPRIMERE SE STESSI
2. ABILITÀ DI CAPIRE E DI CONSIDERARE L'ALTRO (ASCOLTO EMPATICO)
3. ABILITÀ NEL PASSARE DALL" ESSERE ASCOLTATORE AD ESSERE EMITTENTE" E VICEVERSA (SCAMBIO DI RUOLI)
Comunicare con gli altri, cioè scambiare esperienze, idee, emozioni con le persone che ci circondano, interagire in vari modi con coloro che condividono con noi l'ambiente sociale, di lavoro o familiare, rientra nell'esperienza vitale primaria di ciascuno di noi. In ogni momento della vita noi comunichiamo, scambiamo cioè informazioni e influenzamento con le persone con te quali siamo in contatto, sia esso fisico o anche solo epistolare. Della comunicazione tutti noi conosciamo molte cose senza saperlo: sappiamo parlare correttamente nella nostra lingua, ma probabilmente non conosciamo le regole alle quali ci conformiamo. La comunicazione è il nostro legame con il mondo estremo, tanto che Luft sostiene che "è impossibile avere consapevolezza di sé e degli altri senza un'adeguata comunicazione".
GLI ELEMENTI BASE DEL PROCESSO DI COMUNICAZIONE
Definiamo comunicazione quel processo di scambio di informazioni e di influenzamento reciproco che avviene in un determinato contesto. Il processo di comunicazione prevede l'esistenza di alcuni elementi essenziali:
- emittente
- ricevente o destinatario
- codice
- canale
- messaggio
- contesto
EMITTENTE : è il soggetto che in funzione di uno scopo invia un messaggio
RICEVENTE : è il soggetto a cui o indirizzato il messaggio
CODICE : è un sistema di simboli ( segnali o segni) regolati da rapporti di corrispondenza ai significati, normali da regole condivise dai soggetti che comunicano. Il LINGUAGGIO è un particolare sistema di segni strutturati cioè organizzati in un sistema. Può essere verbale, scritto, mimico, figurativo, musicale, matematico, chimico, floreale, etc.
CANALE : è il MEZZO fisico (voce, corpo). tecnico( telefono etc), sociale (scuola, massmedia) attraverso cui passa il messaggio .
MESSAGGIO : è IL CONTENUTO, l'informazione che si comunica
CONTESTO : è l'ambienta fisico e sociale nel quale avviene la comunicazione
COMUNICAZIONE VERBALE E NON VERBALE
La comunicazione interpersonale si manifesta sia verbalmente ( linguaggio numerico) che non verbalmente (linguaggio analogico). Il linguaggio verbale esprime meglio la parte contenutistica, ma non chiarisce quale o il rapporto tra i comunicanti; il linguaggio non verbale, invece trasmette più adeguatamente le informazioni relative alla qualità del rapporto, ma è molto meno preciso nel definire il contenuto.
E' possibile comunicare anche senza l'uso della parola: i comportamenti, i gesti, al di là delle parole, comunicano come ci poniamo nei confronti del ricevente e del contesto. Si può dire che E' IMPOSSIBILE NON COMUNICARE (P.WatzIavick ); due persone che non si parlano voltandosi le spalle si comunicano che non vogliono comunicare. Lo stesso contesto non è neutro; l'ambiente sociale e fisico comunica una comunicazione analogica a tutti i soggetti, tanto che si può dire che a volte il rapporto può essere capito solo attraverso il contesto in cui ha luogo la comunicazione.
CONTENUTO E RELAZIONE
Nella comunicazione distinguiamo un aspetto contenutistico e uno di relazione. Il contenuto è I' insieme di notizie, dati e informazioni che si trasmettono; I'aspetto di relazione definisce il tipo di rapporto esistente tra le parti , anche sé questo non è mai completamente chiaro. Un esempio può
chiarire quanto affermato: dire ad un principiante automobilista "è importante togliere la frizione gradatamente e dolcemente", è diverso da dire "togli di colpo la frizione e rovinerai la trasmissione in un momento! Queste due frasi recano lo stesso contenuto di informazione, ma evidentemente definiscono relazioni molto diverse.
METACOMUNICAZIONE
La spiegazione di come la comunicazione debba essere interpretata è metacomunicazione; questa si realizza sia con espressioni verbali che con espressioni non verbali. Dire "sto scherzando!' oppure "voleva essere un complimento!", significa chiarire il senso di ciò che si o detto; lo stesso effetto, ma di minore chiarezza, procurano tono della voce, sorrisi o espressioni del volto. "La metacomunicazione o essenzialmente un modo di ricercare le regole soggiacenti che governano la relazione" ( Luft ).
SIMMETRIA E COMPLEMENTARIETÀ
Tutti gli scambi comunicativi sono simmetrici o complementari a seconda che siano basati sull'eguaglianza o sulla differenza delle posizioni, sociali o psicologiche delle persone coinvolte. Si chiamano relazioni simmetriche quelle basate sulla uguaglianza delle posizioni dei partners comunicativi, complementari quelle basate sulla differenza. La relazione complementare da luogo a due diverse posizioni: una di supremazia o dominanza (one up) ed una di inferiorità o sottomissione (one down); colui che comunica superiorità tende ad indurre il suo aspetto complementare, l'inferiorità, nell'altro e viceversa. E' importante sottolineare la natura interdipendente della relazione: un soggetto non impone all'altro una relazione
complementare, ma entrambi i soggetti si comportano in un modo che presuppone il comportamento dell'altro. Tipiche relazioni complementari sono madre - figlio, medico - paziente, capo-reparto - operaio. La relazione simmetrica è caratterizzata dalla parità delle posizioni, esempio: colleghi allo stesso livello, due amici, etc.
I modelli di relazione non presuppongono giudizi di valore, ma solo categorie interpretative; essere in posizione one-up o one-down non significa in so essere forte, buono, prepotente, oppure debole, remissivo, cattivo, etc.
LA COMUNICAZIONE NON VERBALE
E' quella che si esprime con il comportamento, tramite gli oggetti, gli ambienti, l'abbigliamento personale, la mimica facciale, il tono della voce, tutto ciò che va oltre le parole, insomma. Il canale non verbale è più veloce poiché veicolato dalla vista (luce), inoltre e' l'aspetto più istintivo della comunicazione (poiché nella nostra cultura non viene prestata attenzione a questo tipo di comunicazione) e quindi 'crediamo di più" a ciò che ci dice il non verbale che alla parte più razionale del messaggio. Con le parole si può mentire, col corpo è molto-più difficile. Se le due parti del messaggio sono coerenti il messaggio viene rafforzato, se sono incoerenti il messaggio è ambiguo. Naturalmente, nell'ambito del colloquio, il canale verbale mantiene un ruolo determinante; tuttavia l'analisi del comportamento non verbale offre una serie di ulteriori informazioni che il contenuto verbale in sé non contiene. L'importanza relativa delle componenti, dipende dal tipo di comunicazione, nel caso di relazioni affettive, l'importanza della comunicazione non verbale o preponderante.
La comunicazione non verbale:
- esprime contenuti emozionali e relazionali
- risulta più efficace nel destinatario per la maggior spontaneità
- può essere utilizzata sia per rinforzare il messaggio, sia per renderlo contraddittorio
- spesso è inconsapevole, quasi sempre è di difficile controllo, specie in caso di situazioni ansiogene o stressanti.
Occorre quindi:
- utilizzare i propri sensi (specie vista e udito) per riconoscere il significato complessivo della comunicazione
- prestare attenzione ai feed-back sensoriali, cioè a quei minimi indizi di comunicazione quali movimenti degli occhi, variazione del colore della pelle, alterazioni e cambiamenti di posizione e dei ritmi respiratori.
- acquisire consapevolezza, insomma, dell'esistenza di questo livello comunicativo che tutti noi percepiamo ed interpretiamo, ma che culturalmente non siamo abituati a considerare.
LE DIVERSE COMPONENTI DELLA COMUNICAZIONE NON VERBALE
La comunicazione non verbale si può articolare in varie classi:
- cinesica
- prossemica
- paralinguistica
CINESICA
Nell'ambito delle comunicazioni non verbali, la cinesica indica l'insieme dei movimenti di tutte le parti del corpo, che si suddividono in:
- postura, cioè la posizione assunta dal corpo nello
- gesti delle mani
- movimenti del tronco, degli arti e del capo
- espressioni del volto
- sguardo
PROSSEMICA
La prossemica indica il comportamento spaziale, cioè l'uso dello spazio da
parte delle persone e i rapporti di distanza e orientamento con gli altri. E. Hall ha definito le "regole prossemiche” culturalmente definite e da tutti condivise, che definiscono le distanze appropriate per i vari tipi di relazioni sociali.
PARALINGUISTICA
Gli aspetti non linguistici della comunicazione verbale vengono definiti, nel loro complesso: paralinguistica
Essi comprendono le qualità della voce e le vocalizzazioni.
Le qualità della voce includono il tono, la risonanza, le caratteristiche temporali, etc. Le vocalizzazioni rappresentano invece una varietà di suoni che non hanno la struttura propria del linguaggio e includono i
caratterizzatori vocali (riso, pianto, sospiri, sbadigli, etc.) , i qualificatori vocali (intensità, tono. estensioni, etc.) e i segregati vocali (suoni di
commento o interiezioni come "uhm", "oh", "eh", etc)
LE REAZIONI DEL RICEVENTE
La comunicazione umana consente quattro possibili reazioni da parte del ricevente alla definizione che l'emittente ha dato di so attraverso il suo messaggio.
- conferma
- negazione
- disconferma
- squalifica
CONFERMA
L'accettazione, da parte del ricevente, della definizione che l’ emittente ha dato di sé e del suo messaggio
NEGAZIONE
La negazione rappresenta una necessità per la stabilità e lo sviluppo della personalità di un individuo. Nel caso che il ricevente sia d'accordo sulla definizione proposta, si ha accettazione; nel caso in cui non sia d'accordo, si ha negazione che prevede però una presa di posizione al riguardo, e tale posizione potrebbe essere tradotta nell'affermazione: hai torto.
DISCONFERMA
E' la negazione della realtà dell'emittente come emittente della definizione data. Qui non si afferma "hai torto", bensì tu non esisti"
SQUALIFICA
Comunicazione che tende a invalidare le proprie comunicazioni e quelle dell'altro (cambiare argomento, usare frasi incomplete, fraintendere, etc.)
LA DECODIFICA ED IL DESTINATARIO
La decodifica è l'attribuzione da parte del destinatario o ricevente di un significato al messaggio ricevuto. Egli interpreta il significato del messaggio e questo può non coincidere con quello assegnategli da chi lo ha inviato. Entra qui in gioco anche la percezione.
LA PERCEZIONE
E' il filtro soggettivo attraverso il quale gli elementi oggettivi vengono visti dagli individui in un determinato spazio o contesto. Ogni persona ha il suo bagaglio di memorie, esperienze, valori, principi, cultura, stati emotivi e tutto ciò può entrare in gioco determinando il significato che attribuisce al messaggio ricevuto.
COMUNICAZIONE E MOTIVAZIONE
Perché si abbia un' efficace comunicazione interpersonale, i soggetti devono essère motivati. E' necessario che si verifichino tre condizioni:
- Simpatia ed interesse tra le persone coinvolte
- Assenza di atteggiamenti moralistici o sanzionatori
- Astensione delle parti da ogni forma di pressione o di coercizione.
IL FEEDBACK
II feedback consiste nelle reazioni che il destinatario manifesta nei confronti del messaggio che gli viene indirizzato.
La reazione non o solo e sempre verbale: un gesto, un atteggiamento del viso, un silenzio, costituiscono un feedback. E importante prestare a tutte queste reazioni la massima attenzione. L'emittente ottiene attraverso il feedback una serie preziosa di informazioni con cui strutturare i messaggi successivi. Il feedback o visivo o
uditivo.
COMUNICAZIONE AD UNA O DUE VIE
Comunicazione ad una via
- fa risparmiare tempo
- non vi é conflitto
- l’emittente non corre il rischio di dover riconoscere i propri errori
- il messaggio deve essere semplice
Tipico esempio sono le comunicazioni dei mass media e la lezione tradizionale
EMITTENTE DESTINATARIO
Comunicazione a due vie
- maggiore precisione
- maggior sicurezza del ricevente
- rischi di conflitto
- richiede più tempo
- può coinvolgere un numero limitato di persone Tipico esempio la discussione.
-
EMITTENTE DESTINATARIO
Solo la comunicazione a due vie è vera e propria comunicazione poiché tiene conto del feedback e su questo si struttura. I due tipi di comunicazione hanno vantaggi e svantaggi che dovranno essere tenuti in considerazione nello scegliere quale utilizzare, tenendo conto degli obiettivi della comunicazione
IL DISTURBO NELLA COMUNICAZIONE
Con disturbo si intende qualsiasi interferenza che ostacoli la trasmissione del messaggio.
Le interferenze possono verificarsi:
- nella fonte di trasmissione ( parla un'altra lingua o volume basso)
- nel messaggio ( termini astrusi e incomprensibili)
- nel canale di trasmissione (rumori, linee telefoniche disturbate, etc)
- nel destinatario ( è distratto, arrabbiato, stanco, etc.)
Le interferenze sono di origine ambientale (rumori, brusii, etc.) ma anche di
origine psicologica, cioè correlate agli interlocutori.
La comunicazione dunque non avviene mai in modo puro.
Fattori di diversa natura comportano infatti la distorsione dei messaggi o la loro erronea comprensione.
Per questo è molto importante che l'emittente verifichi che il messaggio sia veramente arrivato e nella forma desiderata al ricevente. Quando si formula un messaggio dunque:
-è importante cercare di esprimersi in modo comprensibile per l'interlocutore; anche la mimica e la gestualità aiutano a rendere più
-comprensibile ed accettabile il messaggio
-é necessario verificare se il messaggio è stato compreso e mettersi nell'ottica per cui il valore del messaggio è dato dal risultato che ottiene; se non è quello sperato la responsabilità non è del ricevente (non ha capito) ma dell'emittente che ha sbagliato la programmazione del proprio messaggio. Nella comunicazione interpersonale la rigidità e l'egocentrismo si manifestano con l'incapacità di uscire dai propri schemi per tener conto anche di quelli altrui.
REGOLE PER UNA COMUNICAZIONE EFFICACE
Essere buoni comunicatori richiede competenze sia tecniche (saper usare un buon linguaggio, saper fare un discorso, etc) che relazionali ( saper gestire relazioni, avere consapevolezza di alcuni meccanismi psicologici coinvolti nel processo comunicativo). In particolare occorreranno:
1. ABILITÀ DI ESPRIMERE SE STESSI
2. ABILITÀ DI CAPIRE E DI CONSIDERARE L'ALTRO (ASCOLTO EMPATICO)
3. ABILITÀ NEL PASSARE DALL" ESSERE ASCOLTATORE AD ESSERE EMITTENTE" E VICEVERSA (SCAMBIO DI RUOLI)
Nessun commento:
Posta un commento