martedì 18 marzo 2008

La tolettatura mortuaria nei funerali islamici

La tolettatura mortuaria nei funerali islamici
Il segreto per un perfetto lavaggio rituale consiste nell'eliminare eventuali rigidità delle articolazioni, così da rendere gli arti più malleabili.Quest'ultima operazione comporta, però, alcuni trattamenti meccanici, anche se incruenti, da eseguire direttamente sulla spoglia, alla fine le membra dovranno, in ogni caso essere ricomposte nella loro naturale posizione distesa.
Si deve allora:
· Fissare delicatamente la mandibola con una benda larga annodata sul capo perché la bocca non si scomponga in spiacevoli smorfie.
· Portare l'avambraccio al braccio.
· Congiungere i polpacci alle cosce.
· Piegare le ginocchia verso il torace.
· La stessa procedura andrà eseguita sulle dita per stimolarne la residua flessibilità.

Bisogna poi sfilare con cautela gli abiti e ricoprire il cadavere con un leggero velo, rimboccandone i margini perché le estremità (testa, mani e piedi) non rimangano scoperte.Si potrà, infine, posare qualche oggetto pesante sulla regione dello stomaco per prevenirne il gonfiamento tipico della fase enfisematosa nella decomposizione cadaverica.In caso di interventi invasivi come la siringazione cavitaria sarà incaricato di questo scabroso compito il familiare più stretto o il capo della comunità religiosa.Nel detergere la salma bisogna prestare attenzione a quelle parti del corpo che si purificano abitualmente prima della preghiera (mani, bocca, naso, avambracci, viso, testa, orecchie e piedi).
L'addetto alla vestizione adotta dunque questa tecnica:
Con un sapiente massaggio esercita una certa pressione sulle viscere, in modo da provocare la spontanea fuoriuscita di liquame gastrico, dovuta al progressivo rilassarsi della muscolatura liscia.Si esegue poi la stessa operazione per l'addome.Per rimuovere eventuali perdite di umori organici dopo il lavaggio è sufficiente ripulire con un panno.Anche la tradizione islamica raccomanda, per evitare questi sgradevoli episodi, di tamponare i diversi orefizi con cotone imbevuto di composti aromatici.Il necroforo pulisce poi il corpo dalla sporcizia, si cura sempre di girare la testa verso la spalla quando si sciacquano la bocca e le narici per non far defluire l'acqua nello stomaco.Lava tre volte la testa, la barba e il corpo, poi li cosparge di profumo.Per eseguire la lavanda, l'operatore funebre con la mano destra fa leva sulla spalla del defunto curandosi, però di puntellare con il pollice il collo, perché la testa rimanga in asse con il tronco, con il suo ginocchio destro solleva la schiena del defunto, in modo da fargli assumere una posizione inclinata, per favorire il deflusso del liquido, mentre l'assistente deve versare l'acqua lustrale.Chi si occupa del lavaggio è obbligato a tenere le gonadi della salma gelosamente coperte.È meglio che l'abluzione mortuaria avvenga in un ambiente coperto e con acqua fredda ma non gelida, per non creare traumi o favorire il formarsi di ipostasi sul corpo del defunto.Si usa acqua calda solo quando è necessaria per rimuovere lo sporco.
È severamente proibito toccare le parti intime, mentre per non urtare la sensibilità dei dolenti sarebbe meglio non manipolare direttamente la salma con le mani, l'utilizzo di un panno molto morbido,invece dei soli guanti in lattice, sarebbe, invece, segno di grande rispetto per il pudore del defunto.

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